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Consulenza CdC I M IPSIA “Garbin” – ASL

Documento

Report della Consulenza al CdC della classe I M – ASL
IPSIA Garbin di Schio – a.s 2009-2010
Consulenti: Antonio Gasperi e Valerio Scotton
(scarica il pdf)

Premessa

L’Istituto realizza progetti di Alternanza Scuola Lavoro e di Alternanza Scuola Lavoro in Impresa Formativa Simulata fin dall’avvio dell’esperienza nel Veneto.
L’esperienza che si descrive ha interessato il consiglio di classe della 1^ AM ad indirizzo Meccanico composta da 28 studenti, dei quali diversi sono ripetenti e a rischio di nuova bocciatura, ma solo uno ha già compiuto 16 anni alla data del progetto.

Il progetto

Il progetto educativo, che vedeva coinvolto l’unico studente pluriripetente con il requisito di età richiesto, si proponeva di rafforzare le competenze trasversali del medesimo, allo scopo di aiutarlo sia ad accettare i vincoli posti dalla realtà scolastica che a riconoscere i suoi propri limiti e caratteristiche, così da motivarlo ad un percorso di studio più adatto dal punto di vista professionale ed efficace da quello formativo.
La sua articolazione temporale prevedeva la frequentazione, dopo la presa di contatto con il tutor esterno nel febbraio 2010, della cooperativa XXX di Schio, per un totale di 54 ore distribuite nel periodo marzo-aprile 2010, con conclusione del progetto nel successivo mese di maggio.
Le competenze attese in esito al progetto erano Competenze-chiave di cittadinanza: comunicare, imparare ad imparare, collaborare e partecipare, acquisire ed interpretare informazioni declinate come competenze trasversali:

  • esporre in modo chiaro, corretto e coerente esperienze vissute o testi ascoltati
  • sapersi relazionare in modo coerente nel contesto lavorativo riconoscendone il modello organizzativo

e come competenze professionali:

  • utilizzare strumenti informatici per risolvere semplici problemi
  • riconoscere situazioni di rischio ed assumere atteggiamenti corretti

nonché competenze disciplinari in italiano, storia-diritto, economia, scienze, inglese, matematica e informatica.
Il progetto richiedeva allo studente:

  • stage ed esperienza di lavoro in cooperativa
  • stesura ed aggiornamento di un diario di bordo
  • stesura di una prima relazione scritta e presentazione orale alla classe dell’esperienza vissuta
  • stesura di una relazione conclusiva ed implementazione di una presentazione in PowerPoint

In generale, con qualche diversità nei punti di vista, sono state apprezzate le potenzialità create dal rapporto uno a uno fra docente e studente in termini di occasioni di confronto e dialogo educativo e di personalizzazione dell’insegnamento, auspicando, quindi, la prosecuzione del progetto con altri ragazzi. I docenti di materie tecnico-professionale condividono purché i ragazzi dimostrino disponibilità a collaborare, le famiglie vengano coinvolte fin dall’inizio e l’esperienza di lavoro offerta dalle aziende partner abbia caratteristiche realmente professionalizzanti.

La consulenza

Gli incontri di consulenza si sono svolti con il seguente calendario

1° incontro 2° incontro 3° incontro
03/03/2010 06/04/2010 13/05/2010

Si riporta di seguito la sintesi degli incontri di consulenza, secondo quanto annotato dal Prof. Scotton.
Il primo incontro ha reso possibile un adeguato approfondimento del progetto.
Lo studente coinvolto non è in grado di rapportarsi con la realtà scolastica, manifesta una eccessiva autostima e presenta atteggiamenti a volte violenti. La famiglia ha elevate aspettative nei suoi confronti e i docenti dell’area professionalizzante esprimono notevoli perplessità sulle capacità di recupero dell’allievo. Si suggerisce di:

  • rafforzare le competenze trasversali del discente;
  • incontrare i genitori per esplicitare le difficoltà didattiche del figlio;
  • incontrare il tutor aziendale della cooperativa dove lo studente svolgerà un periodo di stage.

La fase intermedia della consulenza esplicita le prime indicazioni dell’inserimento lavorativo dello studente: lo stage favorisce le relazioni all’interno della classe, sia con i compagni sia con quasi tutti gli insegnanti, come pure un modesto impegno per la presentazione della personale esperienza tramite una relazione originale.
Permane la difficoltà oggettiva di un concreto miglioramento nell’area scientifico-professionale. Il Consiglio di classe è concorde nell’evitare l’illusione allo studente che il percorso di alternanza sia sufficiente per la promozione alla classe successiva.
Si invitano i docenti responsabili del progetto ad incontrare personalmente l’allievo per una maggiore responsabilizzazione sul piano del profilo scolastico, con l’aiuto di valutazioni specifiche oggettive.
L’ultimo incontro denota un positivo giudizio del tutor esterno nei confronti dell’esperienza dello studente in cooperativa: superate le difficoltà iniziali, ha imparato a correlarsi in modo corretto con gli altri operatori e porta a termine i compiti assegnati con sufficiente autonomia.
A questi esiti positivi si contrappongono comportamenti scolastici inadeguati nell’ultimo mese, che portano lo studente ad una sospensione dall’attività didattica. Il permanere di un rifiuto ad accettare i propri limiti nell’area professionalizzante, come pure un inefficace impegno per superare le lacune più evidenti, rafforzano il suggerimento da offrire alla famiglia per l’orientamento dell’allievo verso un percorso di studi dell’area socio-relazionale in un ambito formativo.
Gli strumenti del dossier effettivamente utilizzati sono i seguenti:

1° incontro Modello UdA
Consegna UdA
2° incontro Griglia di valutazione UdA
Schema della relazione individuale (diario di bordo giornaliero)
3° incontro Scheda valutazione tutor aziendale (pag. 183 “Esperienze ASL 08-09”)
Modello Certificazione Competenze (pag. 129 “Esperienze ASL 08-09”)

I materiali

A documentazione dell’esperienza si presentano