Strumento di autoformazione per i Tutor Aziendali |
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GLOSSARIO
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
La Legge di riforma 53/2003, all’Art. 4, prevede una nuova formula di Alternanza Scuola Lavoro, che integra quella precedente (Tirocini formativi e Stage), ponendo l’accento sull’efficacia formativa delle esperienze lavorative. Essa apre anche agli studenti dei Licei; infatti non vuole essere un terzo percorso formativo rispetto ai Licei e agli Istituti di formazione professionale, ma piuttosto una metodologia formativa disponibile per gli allievi dai 15 ai 18 anni che frequentano sia i Licei sia gli Istituti di istruzione e formazione professionale, allo scopo di maturare in Azienda, o in una realtà produttiva esterna, meglio che in aula, alcune delle competenze previste dai Profili educativi culturali e professionali dei corsi di studio. L’Alternanza viene realizzata grazie ad una progettazione avviata dalle scuole sulla base di Convenzioni stipulate con Imprese o con Camere di Commercio o con Enti Pubblici e Privati disponibili, oppure con il sistema di istruzione e formazione regionale. I rapporti con le imprese sono curati da insegnanti esperti; durante i periodi di lavoro, alternati a quelli di studio, agli studenti è prestata adeguata assistenza da parte di un Tutor. L’esito positivo dell’esperienza e la valutazione dei crediti formativi acquisiti dagli studenti hanno valore in ognuno dei percorsi di istruzione o formazione seguiti. Questa metodologia formativa nasce da un rapporto vivo, reale e costante con i processi produttivi e sociali presenti nel territorio, nella considerazione che i servizi e le imprese pubbliche e private costituiscono veri “giacimenti culturali ed educativi” cui la scuola può attingere per innalzare la qualità delle conoscenze e delle abilità degli allievi, in modo che si traducano davvero in competenze. BILANCIO DELLE COMPETENZE
Il Bilancio delle Competenze risulta da quell’insieme di azioni che consentono ai lavoratori ed agli studenti di monitorare, elencare ed analizzare le proprie competenze professionali e personali, così come le proprie attitudini e motivazioni, allo scopo di definire un progetto professionale e, ove necessario, un progetto di formazione. L'obiettivo principale del Bilancio delle Competenze consiste nel favorire la ricostruzione, il riconoscimento e la validazione, entro un apposito portfolio, delle competenze “implicite” sviluppate nel corso dell'esperienza professionale e personale, al fine di farne una risorsa effettivamente spendibile e trasferibile in altri contesti di lavoro. Nato in Francia negli anni Ottanta, come servizio correlato alla formazione continua degli adulti, il Bilancio di Competenze viene più recentemente utilizzato anche per i giovani in cerca di prima occupazione, con funzione di orientamento e supporto all'inserimento lavorativo, così da rendere sempre più consapevole la coerenza tra la formazione acquisita e il lavoro cercato. Nella realtà italiana, il Bilancio di Competenze non ha ancora assunto riconoscimento normativo ed istituzionale; tuttavia, sono state realizzate numerose sperimentazioni - anche con il contributo del Fondo Sociale Europeo - che prendono spunto dal modello francese, per quel che riguarda le caratteristiche del percorso di Bilancio, gli strumenti, i prodotti e la tipologia degli attori e delle figure professionali coinvolte. CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Nel mondo della formazione e nei percorsi integrati, la certificazione delle competenze rappresenta quell'insieme di azioni che accertano e attestano una serie di competenze acquisite da un individuo mediante la propria esperienza personale, professionale e formativa, permettendone conseguentemente la spendibilità all'interno del sistema educativo-formativo. La certificazione delle competenze diventa quindi la base per il rientro in percorsi formativi lungo l'intero corso della vita e per una personalizzazione degli interventi formativi in relazione alle caratteristiche o alle inclinazioni o alle esigenze dell'individuo. La certificazione è resa possibile dalla messa a punto di un sistema di standard formativi, che costituiscano un riferimento certo e condiviso utile per riconoscere, in modo univoco e confrontabile il possesso di competenze. COMPETENZA
Nel linguaggio comune, la competenza è la piena capacità di orientarsi in un determinato campo. In ambito scolastico, questo termine dà luogo ad interpretazioni molto sfaccettate. In generale, si può dire che le competenze sono lo sviluppo delle capacità potenziali della persona umana, mediante l’acquisizione di conoscenze e abilità operative che ogni soggetto in formazione riutilizza per realizzare al meglio il proprio progetto professionale. La scuola, così, diventa il luogo privilegiato dove le competenze si consolidano, tramite la fruizione di una offerta formativa stimolante e produttiva. Una caratteristica delle competenze è la loro disponibilità a venire certificate, per quanto riguarda la presenza, la quantità e la qualità. Affinché ciò possa accadere, occorre che siano individuate con chiarezza, e che si riesca a mettere a punto strumenti in grado di riconoscerne il reale possesso. Una funzionale certificazione delle competenze acquisite è fondamentale perché agevola la metacognizione e l’autovalutazione, consente il controllo dei percorsi formativi in atto, l’adattamento degli interventi didattici, il riconoscimento dei crediti conseguiti, la coerenza tra la ricerca di lavoro e il personale iter formativo. Nei percorsi integrati scuola-lavoro, alcune delle competenze che lo studente raggiunge attraverso il percorso tradizionale in aula possono essere conseguite tramite l’esperienza lavorativa. CONTRATTO FORMATIVO vedi PATTO FORMATIVO
CONVENZIONE
Documento che le scuole coinvolte in percorsi di Alternanza Scuola Lavoro sottoscrivono con le Aziende o con le Camere di Commercio o con gli Enti o con i Privati disponibili ad essere parte attiva e propositiva nello svolgimento del percorso formativo dello studente. Nella Convenzione sono generalmente disciplinate, tra l’altro, le modalità di valutazione periodica e finale degli studenti, la presenza nei percorsi formativi di Tutor Scolastici ed Aziendali, l’attività di monitoraggio del Progetto.CO-PROGETTAZIONE
In generale, la co-progettazione è l’attività concertata tra più partner che condividono analoghe strategie e concorrono alla realizzazione dei medesimi progetti. Nei percorsi formativi dell’Alternanza, la coprogettazione tra scuola, famiglia e protagonisti del territorio (Regione, Ente camerale, Associazioni categoriali, Aziende, Enti locali, ecc.) rappresenta la metodologia per eccellenza per far crescere tra i soggetti che collaborano la stima reciproca e per favorire lo sviluppo del capitale grazie ad un’offerta, messa a disposizione degli studenti, di una più ricca e vasta gamma di opportunità e di risorse formative.CREDITO FORMATIVO
Il Credito Formativo rappresenta un sorta di "capitale" a disposizione di un individuo, un titolo che ne evidenzia il percorso formativo e professionale e che consente di valorizzare e riconoscere le esperienze maturate. Secondo la definizione Isfol (Istituto Superiore per la Formazione), "il credito formativo è un valore assegnabile ad un segmento di formazione (ad esempio un modulo didattico, un'unità capitalizzabile, un'annualità accademica, ecc.) o ad un'esperienza individuale (lavorativa, di volontariato, ecc.) riconoscibile nell'ambito di un percorso di formazione come competenza individualmente già acquisita". Il concetto di Credito assume significato nell'ambito di un sistema che prevede la cumulabilità dei percorsi formativi e professionali e la riconoscibilità – sia dentro il sistema di formazione professionale, sia in esperienze di equivalenza scuola/lavoro – dei crediti stessi, a livello locale, regionale, nazionale ed internazionale. Perché un Credito sia effettivamente riconoscibile, occorre quindi che sia stato formalizzato un qualche accordo tra le istituzioni che presiedono ai diversi sotto sistemi e che, attraverso procedure riconosciute, sia stata preventivamente certificata la parte di esperienza formativa o lavorativa che si intende fare oggetto di Credito. Un sistema di certificazione costituisce quindi un prerequisito essenziale ai fini del riconoscimento dei Crediti. DIARIO DI BORDO
Strumento di lavoro, fisico o virtuale, in cui viene annotato di giorno in giorno lo “storico” di un’esperienza formativa, professionale, progettuale, ecc. Nei percorsi integrati di Alternanza Scuola Lavoro, il Diario di Bordo è la descrizione a più mani (studente, impresa, scuola, categoria, ecc.) delle attività scolastiche e formative, utilizzato quale valido strumento di orientamento, di riqualificazione e di aggiornamento; agevola, inoltre, la certificazione delle competenze acquisite.EQUIVALENZA FORMATIVA
Nei Progetti di Alternanza Scuola Lavoro, ai percorsi formativi in Azienda o alle attività didattiche che l’Impresa svolge a scuola viene riconosciuta un’equivalente efficacia dei percorsi curricolari in aula. L’Alternanza, infatti, intende assicurare che l'esperienza lavorativa consenta il raggiungimento di alcune delle competenze (trasversali e specifiche, da intendersi come padronanze) cui lo studente perviene attraverso un percorso "tradizionale", ossia in aula, grazie al dispiegarsi, entro la strategia curricolare, dei saperi disciplinari e pluridisciplinari. Un minor numero di ore riservato alle discipline in aula non si traduce in un "immiserimento" in termini di conoscenze, abilità, competenze; anzi, l’esperienza lavorativa si deve poter tradurre in valutazione "scolastica" quantificabile all'interno del sistema di valutazione proprio di ciascun indirizzo di studi. Così si spiega come l'Alternanza non possa che costituire una modalità diversa, sul piano metodologico e sul piano della predisposizione dell’ambiente di apprendimento, piuttosto che un sistema a parte, rispetto al percorso dei licei e a quello dell'istruzione e della formazione professionale.IMPRESA FORMATIVA
Nei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro, il ruolo dell’Impresa (Azienda, Ente, Associazione, ecc.) ha uno “spessore” formativo più impegnativo e dinamico rispetto alle attività praticata a favore dello studente durante il periodo di Stage o di Tirocinio alla professione. Infatti, l’Impresa che accetta di sottoscrivere la Convenzione con la Scuola per attuare l’Alternanza diventa a tutti gli effetti partner del Patto Formativo, poiché è chiamata a collaborare con l’istituzione scolastica o formativa nelle fasi di progettazione, attuazione, valutazione. Pur restando l’Alternanza sotto la responsabilità dell’Istituzione Scolastica o formativa, l’Impresa discute, adotta e attiva il programma formativo assieme all’Istituzione Scolastica, alle Associazioni di Categoria, agli Enti pubblici, divenendo così una protagonista avanzata della formazione professionale. PATTO FORMATIVO o CONTRATTO FORMATIVO
Il Patto Formativo, nella definizione del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 7 Giugno 1995, "si stabilisce tra il docente e l'allievo ma coinvolge l'intero Consiglio di Classe, gli organi d'Istituto, i genitori, gli enti esterni preposti o interessati al servizio scolastico". Esso é "elaborato nell'ambito, e in coerenza, degli obiettivi formativi definiti ai diversi livelli istituzionali". Per realizzare un Patto Formativo occorre in primo luogo definire quale sia la “piattaforma contrattuale”, in termini di proposta/accettazione (di attività didattica, di attività formativa, di programmazione, di verifica e valutazione), di domanda/offerta (di contenuti, discipline, atteggiamenti, comportamenti, linguaggi), di dare/avere (in termini di processi, prodotti, materiali di studio). PORTFOLIO
Il Portaolio è una raccolta mirata, sistematica, selezionata e organizzata di materiali, che serve a documentare il percorso formativo di allieve ed allievi ed i progressi compiuti in relazione al piano di studio personalizzato. I materiali inclusi nel Portaolio sono organizzati in due principali sezioni, quella dell’orientamento e quella della valutazione, e possono comprendere lavori dell’alunno individuali o in gruppo, prove scolastiche, osservazioni degli insegnanti, commenti sui lavori formulati dall’alunno o dagli insegnanti, informazioni fornite dalla famiglia. Il contenitore può avere forme diverse, come, ad esempio, una cartella, una busta, un raccoglitore ad anelli. Il Portolio viene compilato a cura dell’insegnante Tutor, con la collaborazione di tutti i docenti che svolgono attività educative e didattiche nelle quali l’allieva e l’allievo sono coinvolti, e prevede nella realizzazione la partecipazione attiva degli allievi stessi e dei genitori. Lo scopo del Portaolio è quello di promuovere una valutazione autentica di ciascun soggetto e di registrare i livelli di competenza raggiunti. Il Portaolio, perciò, è un metodo di valutazione coerente con la centralità della persona: consente di responsabilizzare i protagonisti del processo educativo-didattico favorendo anche forme di autovalutazione, offre nuove opportunità di dialogo e collaborazione tra la scuola e la famiglia. PROTOCOLLO
Nei percorsi di Alternanza, il Protocollo è l’atto d’intesa tra il Ministero (anche nella sua articolazione regionale) e la Regione o l’Unioncamere o altri Soggetti categoriali per concordare le modalità attuative dell’Alternanza. Nel Protocollo si richiamano le Leggi e le norme che lo originano. Si definisce, inoltre, il quadro generale all’interno del quale si sviluppano le azioni previste dal Protocollo medesimo e se ne indicano le finalità e gli obiettivi, gli enti contraenti, la durata, gli oneri.SISTEMA DELL’ISTRUZIONE E DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE
Ai sensi della Legge 53/2002, il ciclo secondario prevede il sistema dei licei ed il sistema dell’istruzione e della formazione professionale. I regolamenti richiesti per la determinazione degli standard minimi formativi e la spendibilità dei titoli professionali, sia nell’ambito nazionale che per il transito dai percorsi formativi a quelli scolastici, vengono stabiliti dal Governo, d’intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni-Città e Autonomie Locali, prevista dall’Art. 8 del Decreto Legislativo n. 281, del 28 agosto 1997. Uno dei connotati più evidenti del nuovo sistema educativo di istruzione e di formazione è rappresentato dall’accentuazione delle autonomie locali in materia di istruzione e formazione. “Ferma restando la competenza regionale in tema di formazione e istruzione professionale, i percorsi dell’istruzione e della formazione professionale realizzano profili educativi, culturali e professionali, ai quali conseguono titoli e qualifiche professionali di differente livello, valevoli su tutto il territorio nazionale se rispondenti ai livelli essenziali di prestazione” definiti su base nazionale a norma dell’Art. 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione.STAGE
Lo Stage è un periodo di "apprendistato" (Tirocinio), da svolgersi presso un'azienda, un'istituzione pubblica, un'associazione ecc., e rappresenta la fase "pratica" della formazione. Durante lo Stage, l'allievo ha la possibilità di mettersi alla prova in un contesto lavorativo reale, di confrontarsi con più interlocutori, superiori e colleghi, di orientare le sue scelte professionali, ma soprattutto di acquisire un'esperienza pratica certificata che potrà arricchire il curriculum. Le attività svolte nel corso dei Tirocini possono avere valore di Credito Formativo e possono rientrare nel curriculum dello studente se sono certificate dall'ente promotore. Lo Stage è un dispositivo che, oltre a favorire i giovani, si rivela utile per l'azienda, in quanto le permette di conoscere potenziali collaboratori da inserire in futuro nel proprio organico, ma soprattutto di formarli in modo specifico secondo le proprie esigenze. Gli Stage aziendali sono regolamentati dal D.M. 25 marzo 1998, n°142 che chiarisce ambiti e modalità dei "Tirocini formativi e di orientamento” La Legge Biagi lo prevede tra i nuovi istituti contrattuali o le nuove modalità operative destinati ai giovani per favorirne l’ingresso nel mondo del lavoro. Infatti, l’Articolo 60 del Decreto Legislativo 10 settembre 2003, n°276 introduce il cosiddetto ‘Tirocinio estivo di orientamento’, disciplinato dalla recente Circolare n°32 del 2 agosto 2004 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Nei percorsi integrati di Alternanza Scuola Lavoro, il periodo trascorso in azienda non si configura propriamente come Stage, ma piuttosto come un’attività formativa equivalente al percorso scolastico, che intende far acquisire nel luogo di lavoro le stesse competenze che lo studente raggiungerebbe in aula. TUTOR
Nella scuola, il Tutor (in latino “colui che dà sicurezza”) è chi segue l’allievo nel percorso formativo. Tale compito è del resto proprio di tutti coloro che svolgono funzioni educative.
Nell’attuare i percorsi di Alternanza Scuola Lavoro, intervengono almeno due figure tutoriali, quella interna alla scuola e quella esterna. Il Tutor Scolastico, interno alla scuola, fa parte del Consiglio di Classe ed ha competenze professionali: conosce il sistema impresa; conosce il linguaggio tecnico; risolve problemi inerenti l’inserimento dello studente nell’Ente/Azienda; interagisce con l’Impresa per ottimizzare la formazione dello studente nell’Ente/Azienda; tiene conto della valutazione espressa dall’ Ente/Azienda dello studente; conosce il piano di studi personalizzato dello studente e collabora alla sua realizzazione; ha competenze relazionali, nel senso che sa ascoltare i bisogni dell’allievo, media tra il mondo dell’impresa ed il mondo della scuola, sa negoziare in ogni tipo di situazione; definisce il contenuto del modulo che dovrà essere realizzato in azienda; prende contatti con gli Enti/Azienda; verifica al termine dell’esperienza l’acquisizione di conoscenze e competenze dello studente e ne certifica il livello, ecc;. Il Tutor Aziendale, invece, è uno dei protagonisti del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) nella progettazione, realizzazione e monitoraggio del percorso di Alternanza Scuola Lavoro; assicura l’accoglienza e l’inserimento dello studente nell’ Ente/Azienda, concorda con la scuola, mediandole con l’impresa, le azioni specifiche di formazione professionale ed educativa dello studente; esprime una propria valutazione in merito al periodo trascorso in Alternanza contribuendo alla certificazione delle competenze maturate dall’allievo. |