Strumento di autoformazione
per i Tutor Aziendali

4. Il ruolo del Tutor Aziendale

Perchè investire risorse umane ed economiche in un Progetto di Alternanza Scuola-Lavoro che apparentemente non produce vantaggi immediati per l’Ente/Azienda?
La risposta si può trovare nel considerare lo studente come una risorsa su cui puntare, favorendo non solo l’acquisizione di competenze che il mondo del lavoro richiede, ma anche, e soprattutto, contribuendo a rafforzare la motivazione ad apprendere attraverso il fare.
Offrire allo studente una più vasta gamma di approcci didattici e contesti operativi in cui misurarsi, può garantire una maggiore possibilità di successo: ciò può aumentare la sua fiducia nelle proprie capacità di attuare i comportamenti necessari per raggiungere determinati risultati e obiettivi e motivarlo ad impegnarsi con costanza.
Non è facile per l’Ente/Azienda rendersi disponibile ai progetti che la scuola propone. Ritmi, tempi e scopi della scuola non sono gli stessi.
Per prima cosa, occorre distogliere risorse umane dal lavoro abituale per svolgere attività di co-progettazione con la scuola, di affiancamento allo studente, di organizzazione e trasmissione dei saperi.
Con l’Alternanza Scuola Lavoro, però, l’Ente/Azienda ha vinto un’importante sfida, che è quella di veder riconosciuta la sua funzione formativa, offrendo così agli allievi la possibilità di accedere a luoghi di formazione diversi da quelli istituzionali, per valorizzare al meglio le loro potenzialità personali e professionali.
Questa pari dignità dei diversi luoghi di apprendimento è testimoniata anche dal modello del “Curriculum europeo”, che considera importanti non solo le competenze acquisite a scuola e nel mondo lavoro, ma anche quelle riconducibili alle esperienze personali.
Il dialogo fra scuola e impresa non potrà che accrescere le competenze dell’una e dell’altra, riportando ad unità il sapere ed il saper fare, nella prospettiva superiore del “saper essere”.


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