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1. L’impresa formativa

L’impresa si propone oggi come soggetto formatore a tutto campo, per i giovani e per gli adulti, anche se, finora, la formazione sul lavoro è stata un processo spontaneo e poco valorizzato.
L’aggiornamento del capitale umano in un’ottica di miglioramento continuo costituisce il fattore chiave della competitività delle imprese. In questo ambito assume particolare importanza il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo formativo dell’impresa che si affianca e si integra con i sistemi istituzionali di formazione e istruzione.
L’insieme delle competenze, delle capacità e dell’impegno richiesti dalla prestazione lavorativa si è notevolmente arricchito in termini di complessità, di conoscenze e di attitudini al cambiamento. In un contesto di internazionalizzazione dell’economia e competizione globale, il rafforzamento della competitività si fonda in larga misura sulla qualità dei lavoratori della conoscenza1.
Anche in Italia gli investimenti in formazione, da parte delle aziende, sono notevolmente aumentati negli anni, anche se sono ancora ben lontani dalla media dei paesi OCSE e dagli obiettivi prefissati dall’UE (Italia 23.9%, media UE 57%).
Il tessuto economico italiano è caratterizzato soprattutto da imprese di medio-piccole dimensioni; ciò non toglie, comunque, che anche tali contesti abbiano notevoli potenzialità anche di tipo formativo. È evidente, infatti, che la dinamicità e la competitività delle imprese italiane non potrebbe essersi mantenuta nel tempo se non attraverso una vasta e diffusa attività formativa delle imprese stesse, che hanno saputo aggiornare e sviluppare le competenze delle proprie risorse umane. Sarebbe, quindi, importante far emergere il sommerso formativo presente in tutte le imprese (tacit skills).
L’impresa si configura, quindi, come contesto formativo in cui, con modalità di apprendimento informali e non formali, vengono trasmesse agli individui conoscenze, abilità ed esperienze attraverso un’integrazione di saperi teorici e pratici in grado di:
  • colmare il gap della preparazione scolastico e universitaria per un efficace inserimento nel mondo del lavoro;
  • specializzare gli individui nelle funzioni e nei processi aziendali e settoriali di interesse dell’azienda;
  • garantire la competitività aziendale attraverso il continuo aggiornamento e confronto con le altre realtà presenti nel mercato di riferimento;
  • generare ulteriore conoscenza necessaria per l’innovazione delle organizzazioni, dei prodotti e dei processi.
In tale contesto, pertanto, emerge l’esigenza di riconoscere e perfezionare l’attività formativa che si svolge in impresa:
  • valorizzando le attività formative informali e non formali presenti e finalizzate alla qualificazione e all’aggiornamento delle risorse umane,
  • valutando l’efficacia dell’attività formativa non solo nei confronti degli individui ma anche rispetto alle performance aziendali,
  • identificando, all’interno dell’impresa, figure professionali in grado di gestire e sviluppare un contesto formativo e capaci di interloquire con soggetti esterni, quali la scuola e l’università.



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