Strumento di autoformazione
per i Tutor Aziendali

8.2. Considerazioni conclusive tratte dalla sintesi delle Relazioni dei Dirigenti Scolastici sul secondo anno di sperimentazione dei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro in 19 Scuole del Veneto

I Dirigenti Scolastici esprimono un giudizio positivo sull’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro, apprezzata dai diversi attori coinvolti, ma soprattutto dagli Studenti che hanno dimostrato partecipazione, vivacità ed impegno.
Nella totalità dei casi viene manifestata la volontà di continuare l’iniziativa: l’Alternanza, infatti, è stata vissuta come un “percorso progressivo in crescendo” che non può considerarsi conclusa nell’ambito di un solo anno scolastico. L’esperienza è da proseguire cercando di valorizzare le vocazioni personali, gli interessi e gli stili d’apprendimento individuali degli Studenti. E non di meno la conoscenza e il confronto con altri sistemi permettono di sfruttare meglio le potenzialità derivanti da relazioni, azioni, progetti già esistenti o condivisi.
La finalità condivisa è quella di condurre un’esperienza innovativa di formazione, dove educazione teorica in classe ed esperienza di lavoro nelle Aziende si fondono in un solo percorso integrato, capace di trasmettere agli studenti la complessità e le difficoltà del mondo del lavoro esaltandone nel contempo la potenzialità, gli stimoli e le gratificazioni che da esso si possono trarre.
I principali obiettivi perseguiti dall’Alternanza, ed evidenziati dalle varie scuole coinvolte sono:
  • per gli studenti, l’abitudine a misurarsi con l’ambiente di lavoro, promuovendo conoscenze, abilità e competenze da problemi concreti, contestualizzati e connessi all’esperienza lavorativa, andando a favorire un consapevole orientamento per una maturazione più convinta delle personali scelte professionali;
  • per le Scuole e gli Enti/Aziende, uno degli obiettivi più ambiziosi è senz’altro quello di far interagire la Scuola con le Aziende, superando la logica dello Stage, andando a concentrare l’esperienza verso attività coerenti con l’indirizzo di studi specifico;
  • l’incremento dei Progetti che le Scuole svolgono in parternariato con le Associazioni di Categoria, ed il rafforzamento della ricaduta nelle diverse discipline, è un obiettivo non meno rilevante e didatticamente opportuno;
  • accrescere le iniziative di formazione ed autoformazione dei Docenti e dei Tutor e favorire un collegamento tra la formazione liceale con la conoscenza diretta del mondo del lavoro, risulta un obiettivo non meno “sentito” dei precedenti.
Valutazione analitica dell’esperienza
Allievi
In genere, gli Allievi hanno abbracciato l’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro con “entusiasmo” nuovo rispetto alle tradizionali attività didattiche: sono apparsi infatti più consapevoli delle loro capacità ed hanno maturato il loro atteggiamento verso lo studio con la possibilità di intraprendere un cammino di “innovazione nelle metodologie di apprendimento”, di “verificare alcune conoscenze acquisite a scuola e di sperimentare nuove abilità”. Viene inoltre evidenziata negli Allievi “una crescita motivazionale e relazionale nei riguardi della scuola”; soprattutto a favore di quegli Allievi con scarso impegno nei curricoli tradizionali e per i disabili coinvolti nel Progetto, l’Alternanza ha confermato “gli effetti positivi” nel potenziamento delle abilità personali.

Famiglie
L’integrazione dei Genitori è avvenuta fin dalla fase istruttoria, tramite assemblee in cui i Docenti e gli stessi Allievi hanno illustrato le modalità dell’iniziativa sottolineando le potenzialità del percorso formativo negli enti/Aziende. In tale contesto, le Famiglie hanno potuto contribuire, con suggerimenti e consigli, al buon esito dell’esperienza.

Enti/Aziende e Lavoro
Gli enti/Aziende sono stati per lo più selezionati secondo la disponibilità a recepire i contenuti ed il metodo della sperimentazione, sia per la loro affinità e coerenza con il curricolo dell’indirizzo scolastico, sia per affidabilità, dimensioni e caratteristiche. Valida in questo senso è stata la collaborazione delle Associazioni degli imprenditori.
L’esperienza lavorativa in Ente/Azienda da parte degli Allievi, da più parti definita “fase di lavoro”, ha avuto una durata variabile da due a quattro settimane, ed ha permesso agli Studenti di verificare le conoscenze e le abilità apprese sui banchi di scuola. In tale contesto, infatti, gli Studenti hanno potuto misurarsi con i reali processi del lavoro, all’interno di un sistema di relazioni formali e informali, e con i livelli differenti di responsabilità, di ruoli, di funzioni e di esperienza.

Tutor
I Tutor Scolastici e quelli Aziendali hanno potuto seguire il singolo Studente nell’acquisizione e miglioramento del suo “bagaglio” personale di competenze, svolgendo un’azione condivisa di monitoraggio, sia in itinere che alla fine dell’esperienza, oltre ad aver cura dei contatti e della collaborazione tra le Aziende ed il mondo della scuola. I Tutor Aziendali hanno perlopiù mostrato apprezzamento per gli Allievi più preparati, disponibili e propositivi.
Migliorata, rispetto al passato, la collaborazione tra Tutor Scolastico e Tutor Aziendale. Le responsabilità affidate al Tutor Scolastico ed al Coordinatore del Progetto sono state di stimolo per una efficace ed istruttiva opera di confronto e di comparazione delle competenze.

Docenti e Scuole
Il Consiglio di Classe ed il Collegio dei Docenti sono stati gradatamente e progressivamente coinvolti, oltre che nella fase decisionale e di programmazione, soprattutto nella reimpostazione delle modalità didattiche e nello studio dei criteri di valutazione finale. Hanno operato una ottimizzazione delle scelte e dei contenuti disciplinari in funzione della flessibilità richiesta in fase operativa.
Esperti interni (Docenti) ed Esperti esterni (delle Aziende e degli Enti) hanno svolto talora un lavoro formativo in sinergia qualificata (“co-docenza”) e di “positiva collaborazione”: gli Esperti aziendali hanno presentato l’organizzazione dell’impresa, le problematiche, le procedure, gli attori, i livelli di responsabilità, ecc., mentre i Docenti hanno trattato di legislazione del lavoro, di comunicazione e relazione interpersonale.

Area di sviluppo

Al di là della positività condivisa e generalmente riconosciuta nei confronti dell’Alternanza Scuola Lavoro non sono mancati, nel cammino della scuola veneta, punti di debolezza, problematiche irrisolte e motivi di criticità:
  • conciliare il periodo di permanenza degli Studenti nelle Aziende con il tradizionale lavoro in aula (svolgimento dei programmi ministeriali, compiti e interrogazioni);
  • riprogettare la tradizionale programmazione disciplinare, rendendola più “coerente” con l’Alternanza e sviluppare Progetti di raccordo per le classi professionali che chiudono un ciclo al terzo anno e intendono integrare l’esperienza senza collidere con il Progetto Formativo della “Terza Area”;
  • riconvertire il tempo trascorso nelle Aziende, o in attività legate all’Alternanza, come tempo e attività equivalenti all’azione formativa della Scuola;
  • “riprendere lo studio dopo le settimane passate nelle Aziende”, migliorando il “raccordo” tra Scuole ed Ente/Azienda;
  • ottimizzare le scelte sui contenuti delle discipline (soprattutto di quelle meno direttamente coinvolte nell’attività di Alternanza) in rapporto alla flessibilità del percorso sperimentale;
  • valutare coerentemente le esperienze e le attività dell’Alternanza in coerenza con la più generale valutazione scolastica;
  • classificare e certificare le competenze acquisite;
  • ridefinire e migliorare “i ruoli, i momenti di incontro e di formazione” dei Tutor Scolastici ed Aziendali: in particolare, la difficoltà pedagogica dei Tutor Aziendali può rendere “difficile una progettazione in collaborazione tra Scuole e Imprese”;
  • curare maggiormente l’inserimento degli studenti negli ambienti lavorativi, tenendo conto delle personali esperienze, della necessità di acquisire nuove conoscenze e competenze, ma anche della “dislocazione sul territorio” e dei “costi”;
  • acquisire la consapevolezza che “il rapporto con il mondo produttivo è ricco di opportunità e di occasioni, ma anche di rischi per la scuola, aprendo alla circolarità delle esperienze; dal mondo aziendale si possono acquisire esperienze importanti e mature, ma anche cedere conoscenze”;
  • riflettere ulteriormente sulla innovazione metodologica richiesta (lezione frontale, didattica laboratoriale, esperienza pratica, ecc.);
  • considerare che le risorse economiche da impiegare nel progetto di Alternanza “costituiscono certamente un problema”;
  • valutare le difficoltà nate sul coinvolgimento di più classi in Alternanza, nella stessa scuola, e non sottovalutare la difficoltà dei Corsi liceali nei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro.

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