Strumento di autoformazione
per i Tutor Aziendali

3.1. La progettazione

parole chiave: Convenzione Scuola-Ente/Azienda, Progetto Formativo condiviso, individuazione e nomina del Tutor Aziendale, collaborazione.

La fase della progettazione è quella che pone le basi degli accordi tra la Scuola e l’Ente/Azienda e stabilisce ruoli e compiti dell’una e dell’altra, ma soprattutto definisce ”chi fa, che cosa fa, quando fa”.
Affinchè l’esperienza sia significativa per lo studente, è importante che l’Ente/Azienda abbia la consapevolezza del suo ruolo e per questo la scelta del Tutor Aziendale è decisiva. Infatti è importante che sia una persona motivata e disponibile ad instaurare una buona relazione con l’allievo (o gli allievi) che gli verranno affidati.

Qual è il ruolo dell’ Ente/Azienda nell’Alternanza Scuola Lavoro?
L’Alternanza si propone di coinvolgere l’Ente/Azienda nella progettazione di percorsi formativi integrati, per cercare di favorire non solo l’avvicinamento al mondo del lavoro, ma anche per sviluppare quelle competenze trasversali (comunicative, relazionali, organizzative, cooperative…) che sono indispensabili per un adeguato inserimento nella società.
A tal fine situazioni nuove e contesti operativi diversi da quelli scolastici costituiscono una ricchezza e un’opportunità in più per promuovere la piena realizzazione di sé.

Il ruolo dell’Ente/Azienda nella fase di progettazione è quello di individuare delle competenze/abilità professionali che possono essere esercitate nello specifico contesto, le cui caratteristiche variano in base alla tipologia dell’ambiente lavorativo. Accanto a queste saranno evidenziate anche le competenze trasversali come, ad esempio, la capacità di risolvere problemi, di affrontare situazioni impreviste con presenza di spirito, la capacità di lavorare in gruppo e di saper portare a termine il compito assegnato.
Naturalmente, il grado di adeguatezza delle risposte varierà da allievo ad allievo a seconda della situazione di partenza e delle caratteristiche personali. Essere consapevoli di chi abbiamo di fronte è uno degli aspetti più importanti da tenere in considerazione nel momento della progettazione. Sopravvalutare o sottovalutare un allievo è un errore da evitare, perchè produce effetti negativi sull’autostima e sulla motivazione al lavoro e all’impegno.
Di conseguenza, è necessario collaborare con le scuole nel costruire dei percorsi formativi condivisi, le cui caratteristiche di fattibilità e adeguatezza ci riconducono alla consapevolezza delle finalità del Progetto da parte di tutti gli attori (Enti/Aziende, Istituzioni Scolastiche, ma anche Studenti e Famiglie), alla trasferibilità delle competenze ed alla riproducibilità delle esperienze.In questo momento sono fondamentali e strategici gli accordi e le convenzioni nazionali e locali con Enti ed Associazioni di Categoria.
L’Articolo 4 della Legge 53/03, attribuisce un ruolo rilevante nel percorso di Alternanza non solo alle Aziende ed alle loro Associazioni di Categoria, ma anche agli Enti Pubblici e privati ed alle Camere di Commercio, da molti anni impegnate nel favorire il raccordo tra formazione e mondo del lavoro.
Le Scuole, nell’effettuare la scelta degli Enti/Aziende partner di Progetto, terranno conto dello scenario produttivo e di servizi del territorio, del fabbisogno formativo dello studente, integrando le sue esigenze con le caratteristiche lavorative e professionali presenti nei diversi ambienti di lavoro.Queste azioni di carattere partecipato sono quelle che caratterizzano l’Alternanza Scuola Lavoro e possono assicurare con maggiori possibilità di successo la “convergenza” dei bisogni e delle attese di tutti gli attori sociali coinvolti.

L’Ente/Azienda e la scuola stipulano una Convenzione che stabilisce le regole di svolgimento dell’Alternanza, definendo gli obblighi di ciascuno dei soggetti coinvolti. In particolare, viene definito un “Progetto Formativo condiviso”, contenente le attività da realizzare, le conoscenze e le competenze che possono arricchire il bagaglio culturale e professionale dell’allievo.
Per rendere attuabile il Progetto, lo si deve articolare in modo chiaro e dettagliato, sia negli obiettivi trasversali e professionali da perseguire, che nei contenuti da approfondire.
Soprattutto, devono essere chiari i moduli/segmenti del percorso da realizzare in aula e quelli da realizzare in ambiente lavorativo, includendo tempi, modalità di attuazione, risultati attesi e modalità di valutazione intermedia e finale.Queste scelte sono definite in modo esplicito dall’Istituzione Scolastica, che si assume la responsabilità del Progetto, sulla base di accordi presi con l’Ente/Azienda.
Così i due “luoghi” dell’apprendimento, scuola e mondo del lavoro, interagiscono, scambiano esperienze e metodologie didattiche, arricchendo il processo formativo di stimoli e valori diversi.
Condizioni di fattibilità del Progetto:
  • disponibilità degli Enti/Aziende ad ospitare e seguire con interesse gli studenti durante il percorso e/o ad offrire il proprio contributo con interventi in aula;
  • disponibilità di tutti gli attori (Scuole, Enti/Aziende, Studenti e Famiglie) ad impegnarsi fino in fondo nella realizzazione dell’esperienza, con fiducia reciproca e riconoscimento del ruolo assunto da ciascuno.

Il Tutor Aziendale deve aver ben presente il punto di partenza dell’allievo ed il punto di arrivo previsto, con la consapevolezza che in itinere, a volte, sarà necessario correggere o cambiare rotta a seconda delle necessità o delle caratteristiche dello studente stesso. Sarà compito del Tutor Scolastico tenersi continuamente aggiornato sullo stato di avanzamento dell’attività, per farsi carico di eventuali problematiche e concordare con il Tutor Aziendale gli opportuni cambiamenti.
Una volta definito il Progetto in ogni sua parte, e stabilite le modalità di comunicazione tra Ente/Azienda, Tutor Aziendale e Scuola, il Progetto è pronto per essere realizzato.


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