Strumento di autoformazione
per i Tutor Aziendali

3.3. La valutazione

Parole chiave: chi valuta, che cosa valuta, come valuta, valutazione di risultato e valutazione di processo, indicatori condivisi, monitoraggio, check-list, strumenti di valutazione, efficacia ed efficienza, certificazione dei crediti.

Come abbiamo già detto, il percorso di Alternanza Scuola Lavoro è diverso dall’esperienza dello Stage.
Se ciò che caratterizza l’Alternanza è l’unitarietà del Progetto, la co-progettazione e l’integrazione delle conoscenze e competenze acquisite a scuola con quelle acquisite in contesto lavorativo, anche il momento della valutazione dell’efficacia ed efficienza dell’intervento avrà questo carattere unitario e complementare.
Infatti, il concetto di equivalenza formativa dei percorsi implica un’equivalenza del valore della valutazione espressa congiuntamente dalla Scuola e dall’ Ente/Azienda.
In questo senso, la valutazione degli apprendimenti è il momento più delicato dell’esperienza, perché mette alla prova l’impianto stesso del Progetto e ne costituisce l’atto di riconoscimento dell’equivalenza formativa e della reciprocità dei ruoli.
La scelta degli strumenti di rilevazione deve essere effettuata fin dall’inizio, nella fase di progettazione e gestione del percorso, perché la loro validità dipende da alcuni fattori determinanti. Innanzi tutto gli strumenti di valutazione devono essere strutturati in relazione a compiti ben definiti che si richiedono all’allievo, al ruolo che i soggetti coinvolti assumono sia nella co-progettazione che nello stabilire i rapporti Scuola-Ente/Azienda. Inoltre, è importante definire tutte le possibili azioni che facilitino la collaborazione tra Tutor Scolastico, Istituzione Scolastica e Tutor Aziendale.
Scuola ed Ente/Azienda, progettando insieme, imparano a conoscere i rispettivi ambiti di azione e le rispettive specificità, valorizzando così le opportunità che entrambi i contesti possono offrire allo studente.
A scuola, ad esempio, la valutazione ha lo scopo di comunicare in modo continuo e analitico il modo in cui ciascun allievo procede nell’itinerario di apprendimento e, nello stesso tempo, risponde all’esigenza di apprezzare la sua capacità di utilizzare in vari contesti conoscenze e abilità acquisite durante il percorso formativo. Inoltre, si cerca sempre più di dare spazio all’autovalutazione, che consente all’allievo la riflessione sulle proprie azioni per comprendere meglio se stesso e le proprie motivazioni, ma anche per acquisire consapevolezza delle proprie reali capacità e competenze.
Nel mondo del lavoro, invece, si punta prevalentemente sul risultato, infatti è la sua analisi finale che decreta la bontà del processo stesso. Stanno, però, emergendo nuovi orientamenti che fanno registrare uno spostamento dell’attenzione dalle “azioni” alle “persone”, privilegiando un modello organizzativo orizzontale e cooperativo in cui intenzioni, vissuti, atteggiamenti, valori, culture, aspettative, relazioni costituiscono punti di attenzione per la valorizzazione del lavoratore.
L’Alternanza Scuola Lavoro, da questo punto di vista, può essere considerata una palestra, in cui Scuola ed Ente/Azienda, ponendo ambedue al centro la persona, non possono che trovare nel momento della valutazione degli apprendimenti la loro massima convergenza di intenti.
Per valutare in modo corretto sia gli aspetti didattici che quelli relativi al percorso di apprendimento in contesto lavorativo, è necessario definire anticipatamente gli indicatori che verranno utilizzati per monitorare l’esperienza, distinguendo chiaramente quelli riferiti alle competenze trasversali da quelli riferiti alle competenze tecnico-professionali.
Per quanto riguarda queste ultime, si deve necessariamente rimandare alla specificità del percorso, non solo in relazione al tipo di scuola frequentato, ma anche alle caratteristiche dell’Ente/Azienda in cui l’allievo viene inserito. La definizione di questi indicatori sarà oggetto di confronto e condivisione da parte della Scuola e dell’Ente/Azienda.
Per quanto riguarda, invece, le abilità trasversali, esiste già un elenco di ambiti considerati importanti per affrontare con successo l’attività lavorativa (Alternanza Scuola Lavoro 2005 – esperienze venete, Regione Veneto, Unioncamere del Veneto, Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, in collaborazione con le Associazioni Imprenditoriali e le Parti Sociali).
La valutazione finale consente anche di raccogliere elementi per la valutazione dell’efficacia dell’apprendimento al fine di individuare sia i punti di forza, tra cui la riproducibilità dell’esperienza, sia i punti di debolezza e gli elementi di criticità e attuare, quindi, interventi di miglioramento.
La valutazione nell’Ente/Azienda (di risultato o di processo) si configura con le seguenti interconnessioni:
  • la valutazione ha come presupposto l’ottimizzazione della comunicazione Tutor Aziendale – Studente, mantenendo alta in quest’ultimo la consapevolezza del percorso che sta compiendo e dei risultati che sta conseguendo;
  • nella valutazione, il Tutor Aziendale condivide la logica, i linguaggi e gli indicatori della check list elaborata per la rilevazione delle competenze acquisite;
  • la valutazione è preceduta e accompagnata da occasioni di autovalutazione, da parte dello studente, dei risultati raggiunti;
  • la valutazione è frutto di "trasparenza", dando tutte le informazioni che facilitino il coinvolgimento dello studente.
VALUTAZIONE DI RISULTATO

La valutazione di risultato è un tipo di valutazione che prende in esame gli esiti di un percorso di apprendimento, esprimendo un giudizio sui risultati osservabili. Con questo tipo di valutazione, si registrano i cambiamenti intercorsi tra la situazione iniziale e quella finale, per stabilire se l’intervento è riuscito o no e in che misura. L’attenzione è posta sul risultato più che sull’azione formativa.

VALUTAZIONE DI PROCESSO

La valutazione di processo si occupa di tutto ciò che intercorre tra l’inizio di un percorso e la sua conclusione, per riflettere su ciò che ha determinato i cambiamenti dalla situazione iniziale e sulle modalità operative. Elementi di questo tipo di valutazione sono: le relazioni interpersonali, il problem solvine, gli strumenti di programmazione e di valutazione delle competenze acquisite, gli indicatori economici (costi-benefici).
La conoscenza di questi fattori (sono state acquisite le competenze previste? Tutte o solo alcune? In che misura? Che cosa ha facilitato l’apprendimento? Che cosa ha ostacolato l’apprendimento? …) consente di decidere se il Progetto deve essere modificato e rivisto perché inefficace, oppure validato e quindi in grado di produrre la certificazione delle competenze trasversali e tecnico-professionali previste.
Con la valutazione di processo si è in grado di valutare non solo il processo in sé, ma anche il prodotto finale ed il Progetto nelle sue varie articolazioni.

Questi due tipi di valutazione si intersecano e si completano, in particolare il primo è parte del secondo, ma non lo esaurisce. Infatti il risultato dipende dall’efficacia del processo, in quanto processi diversi conducono a risultati diversi, ma anche controllare uno stesso processo in modo diverso conduce a risultati diversi. Ad esempio, se un risultato atteso è la capacità di lavorare in gruppo, è necessario prevedere le situazioni in cui tali abilità si possono esercitare e quindi valutare. Per questo monitorare il processo è essenziale per ottenere risultati efficaci, ma soprattutto previsti.
Appare opportuno fornire in questa sede alcune indicazioni relative agli strumenti di valutazione utilizzati nell’anno scolastico 2005/2006 nel monitoraggio realizzato dall’USRV – Ufficio II, nell’ambito delle Azioni di Sistema deliberate dal Tavolo Regionale sull’Alternanza Scuola Lavoro e finanziate dalla Regione Veneto.

  1. Studenti: questionari e check-list sulle credenze di efficacia e sulle abilità trasversali implicate nell’attività lavorativa. Si è deciso di indagare, infatti, le credenze di efficacia rispetto al lavoro che gli studenti ritengono di possedere prima di affrontare l’esperienza di Alternanza Scuola Lavoro e dopo averla vissuta; in particolare, il questionario “Quanto mi sento capace?” indaga abilità che si possono raggruppare in sei aree:
    • assunzione di responsabilità
    • esecuzione di compiti impegnativi
    • fronteggiamento delle difficoltà
    • accuratezza nel lavoro
    • cooperazione
    • gestione della comunicazione
  2. Tutor Scolastici: check-list sulle azioni di progettazione, implementazione, verifica-valutazione-validazione del percorso di Alternanza ed i ruoli organizzativi interni.
  3. Tutor Aziendali: questionario sulle azioni realizzate in collaborazione con la scuola e durante l’esperienza con gli allievi.

La valutazione, quindi, è una successione di interventi e di prese di decisione che devono essere previsti fin dal momento della programmazione, perché determinano le azioni formative stesse e ne costituiscono il filo conduttore.
Sapere a priori come valuto e che cosa valuto, sgombra il campo dagli equivoci sia per l’insegnante che per lo studente e il Patto Formativo, fondandosi su una relazione chiara, assume il suo più alto significato.


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